La Thatcher e l’ambiente

Solitamente Margaret Thatcher, specie negli ambienti di sinistra, viene dipinta come una nemica dell’ambientalismo, principalmente a causa di due citazioni note, ossia:

Il riscaldamento globale fornisce un’enorme scusa per il socialismo globale

Un uomo che si trova a 26 anni su un bus può considerarsi un fallimento

 

Se la prima citazione è sicuramente della Baronessa sulla seconda c’è, invece, molta incertezza, sia negli anni sia nell’attribuzione. Ponendo che sia vera, sarebbe comunque chiaramente un riferimento al capitalismo popolare tanto caro a Maggie: nel favorire il possesso individuale, all’epoca, sarebbe stato quasi impensabile non avere un’automobile.

 

Sulla prima citazione, comunque, non possiamo che dare ragione alla lady di ferro: solo pensando alle tanto discusse manifestazioni Fridays for Future abbiamo potuto vedere numerosi slogan anticapitalisti, canzoni come Bella Ciao che, per quanto strutturalmente apolitiche, sono state usate come mezzo politico.

Ormai è palese come i movimenti anticapitalisti usino come grimaldello per le proprie idee la tutela dell’ambiente. Ed è a ciò, non alla tutela dell’ambiente, che la Thatcher si oppose.

Infatti Margaret Thatcher sostenne fermamente, addirittura davanti alle Nazioni Unite, la volontà di salvare il Pianeta ma che, soprattutto, il capitalismo sia perfettamente in grado di farlo. La sua logica è semplice: per attuare misure utili per l’ambiente bisogna avere il benessere per farlo, e solo un sistema economico capitalista lo garantisce.

È necessaria una continua crescita economica per poter pagare la protezione dell’ambiente. Non possiamo saccheggiare il pianeta oggi e lasciare le conseguenze ai nostri figli domani

Margaret Thatcher

I regimi socialisti, infatti, sono tipicamente molto poco interessati all’ambiente e preferiscono raggiungere obiettivi produttivi o la glorificazione dell’ideale.

Chi ha, nel nome dell’ideale, fatto scoppiare una centrale nucleare inquinando mezza Europa? Chi ha prosciugato il lago d’Aral? Chi ha diffuso armi chimiche nell’ambiente? Non qualche cattivone Paese capitalista, ma l’Unione Sovietica.

Tutto ciò per il semplice fatto che al burocrate medio di uno Stato socialista non importa nulla dell’ambiente, ma solo dell’ideologia. A dimostrarlo è, ad esempio, la cittadina di Dzeržinsk, tristemente nota come la più inquinata al mondo a causa delle industrie pesanti sovietiche della zona.

E qui Margaret Thatcher ha ragione: se nel capitalismo ci possono essere problemi ambientali che, comunque, col benessere prodotto si possono provare a risolvere, il comunismo è un disastro economico annunciato e, se tutela l’ambiente, è solo perché fa vivere i propri cittadini in estrema povertà.

Dal Fascismo a Putin, il nostro è vero amore

Mentre in TV e sui social si parlava soltanto di Bibbiano, del figlio di Salvini e dell’assassinio del poliziotto per mano di due americani, sembra che ancora una volta ci si sia dimenticati dello scandalo più importante che non solo dovrebbe causare rabbia e scalpore, ma soprattutto paura: i rapporti tra Italia e Russia

In men che non si dica tutto è stato dimenticato: i finanziamenti illeciti e la felicità nel volto di Putin mentre affermava come i rapporti tra i due paesi proseguissero in modo ottimale. 

Purtroppo l’oblio della memoria in Italia non stupisce. La penisola è piena di cittadini che sostengono senza alcun rimorso (e senza aver studiato la storia, a quanto pare) come Mussolini abbia “fatto anche cose buone”, come dare vita al sistema pensionistico o rendere tutti più ricchi. Queste, naturalmente, sono falsità.

Nessuno sembra ricordare il delitto Matteotti, la repressione della libertà d’espressione e di stampa o la propaganda fascista che inebriava la mente dei bambini con preghiere e lodi al duce. Infatti, esattamente come ai tempi degli Atzechi e degli Egiziani, durante il fascismo il dittatore veniva visto come una sorta di semidio.

Si è totalmente dimenticata anche la povertà di quel periodo causata dalla pessima politica economica del governo fascista. Nessuno parla di come fu introdotta, ad esempio, la tessera del pane o tessera annonaria, che limitava la quantità acquistabile di beni primari (pane, farina, olio) a causa della grandissima crisi.

Così come ci si è dimenticati dell’Italia Fascista, con una rapidità disarmante oggi ci si dimentica della Russia: un regime oligarchico nel quale pochi potenti possiedono ricchezza e potere, mentre al popolo vanno le briciole. 

Le costanti del regime putiniano sono corruzione, dispotismo, repressione e assassinio politico. Non a caso oltre 150 giornalisti, tra cui Alexander Litvinenko, Anna Politkovskaja, Boris Nemcov, Stanislav Markelov, Sergej Magnitskij, sono stati uccisi solamente per aver reso noto il clima che si respira nella nazione che oggi tanto si acclama in Italia.

La Russia, infatti, è una dittatura: come tale, la libertà di espressione, economica e d’informazione sono solo illusorie. Questa Russia in Italia sembra piacere. In fondo, i cittadini italiani vedono Putin come un grandissimo statista che ha portato la Russia alla grandezza.

Ma se ci trovassimo in qualsiasi altro Paese democratico, le reazioni ai rapporti e agli scandali politici italo-russi sarebbero esattamente contrarie dando spazio ad una ferma opposizione politica, culturale e mediatica da parte della società che si rifiuterebbe di trovare affinità con una dittatura oligarchica antidemocratica.

Tutti gli altri Paesi sembrano tenere alla loro libertà politica e sociale, tranne l’Italia. Appena si percepisce l’idea dell’uomo tutto d’un pezzo, austero e potente, si rimane meravigliati; come un bambino di fronte al mago che tira fuori il coniglio dal cilindro.

Sembra sempre emergere quel substrato culturale fascista degli anni ’20 del “ducetto” che guida la nazione, portandola agli albori di un tempo e facendole guadagnare il rispetto dell’intera comunità globale.

Non a caso i partiti politici sovranisti e populisti italiani, nei vari discorsi costituiti da retorica spicciola ed esclamazioni roboanti, inneggiano sempre a “riportare l’Italia come un tempo” quando “i valori venivano rispettati”.

Sembra essere opinione comune che la nazione non tornerebbe a crescere con una ricetta di riforme economiche e sociali quali una diminuzione della tassazione, un maggiore spazio ad aziende private ed imprenditori ed una privatizzazione di tutte quelle realtà semi-pubbliche che ancora oggi sono in piedi grazie alle tasse dei cittadini.

Al contrario, tornerebbe a farlo grazie ad un singolo uomo che, con rigidità e carisma da leader, permetterà (non si sa come e quando) finalmente alla nazione di tornare al mos maiorum di un tempo. Insomma: Caput Mundi e non più fanalino di coda.

Esattamente questa è l’ideologia che oggi predomina in Italia: una visione semi-fascista della realtà dove i cittadini trasferiscono tutti i loro grandi sogni e le loro preoccupazioni ad un singolo uomo, con la speranza che finalmente un giorno faccia diventare l’Italia ricca di cultura, capitale e benessere sociale: in sostanza la nuova Cuccagna del Medioevo.

Ecco perché oggi si adora Putin: perché si amano i dittatori. Ciò che servirebbe è una forte resistenza intellettuale e politica, capace di attuare un’iconoclastia per svegliare il popolo di una nazione che, dopo Mussolini, non ha mai smesso di credere al mito del Duce.

APPROFONDIMENTI BIBLIOGRAFICI

Il Fascismo eterno, Umberto Eco, La nave di Teseo: https://www.amazon.it/fascismo-eterno-Umberto-Eco/dp/8893442418/ref=sr_1_1?adgrpid=58091645688&hvadid=255187445268&hvdev=c&hvlocphy=20520&hvnetw=g&hvpos=1t1&hvqmt=e&hvrand=9964737245923107530&hvtargid=aud-607158361173%3Akwd-402295763479&hydadcr=28428_1717388&keywords=il+fascismo+eterno&qid=1565539330&s=gateway&sr=8-1

21 lezioni per il XXI secolo, Yuval Noah Harari, Bompiani: https://www.amazon.it/lezioni-secolo-Yuval-Noah-Harari/dp/8845297055/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&keywords=21+lezioni+per+il+21esimo+secolo&qid=1565539433&s=gateway&sr=8-1

Perché il Fascismo attira cosi tanto, Ted Talk, Yuval Noah Harari: https://www.youtube.com/watch?v=xHHb7R3kx40

Otto milioni di biciclette. La vita degli italiani nel Ventennio, Romano Bracalini,  Mondadori: https://www.amazon.it/milioni-biciclette-degli-italiani-ventennio/dp/8818032313/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=2T9HEFRZN0KP9&keywords=otto+milioni+di+biciclette&qid=1565539691&s=gateway&sprefix=otto+milioni+di%2Caps%2C202&sr=8-1

Putin e gli omicidi politici: https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2017/10/18/putin-gli-omicidi-politici/

Il labirinto di Putin. Spie, omicidi e il cuore nero della nuova Russia, Steve Levine, Il Sirente: https://www.amazon.it/labirinto-Putin-omicidi-cuore-Russia/dp/8887847177