Se sei un illiberale pensi che l’individuo sia un ingranaggio di una grande macchina statale, dove le classi sociali e le lotte di potere sono il motore della società, e preferisci giudicare le persone in base a ciò che possiedono o al loro status, non alle loro capacità.

Per te, il libero mercato è un caos da soffocare: sogni un’economia gestita da un unico cervello centrale, dove lo Stato decide chi vince e chi perde, ignorando le scelte di milioni di cittadini che, secondo te, non sanno cosa sia meglio per loro.

Credi che lo Stato debba essere un controllore onnipresente, non solo un arbitro: deve regolare ogni aspetto della vita, dalla tua dieta alle tue vacanze, e sei felice di delegare ogni decisione a un burocrate con un timbro in mano!

La solidarietà, per te, è un dovere imposto dallo Stato, e non tolleri che i privati decidano a chi aiutare: meglio una tassa obbligatoria che una donazione volontaria, no? Per non parlare di quei maledetti evasori, se solo pagassero le loro tasse, quante cose fantastiche potremmo fare...

Ami l'uguaglianza così tanto che preferisci che tutti siano ugualmente poveri, anziché diversamente ricchi, e cerchi difetti da segnalare piuttosto che lezioni da imparare.

Il tuo sogno è un’Italia centralizzata, dove un unico governo decide tutto, con zero concorrenza e zero ricconi, perché il bene comune è più importante del bene di milioni di singoli individui.

Il tuo governo ideale ha a capo una testa pelata o un gran baffone, ma qual è la differenza? L'importante è che metta un po' di ordine a questo capitalismo selvaggio in cui viviamo.