Una lotta di classe da combattere, una casta privilegiata da abbattere, dei mezzi di (ri)produzione da ridistribuire. No, non si tratta dei socialisti stavolta, bensì di una loro incarnazione più moderna, più vicina quindi ai grandi problemi della vita nell’Occidente di oggi: gli Incel.
Molti senz’altro troveranno eccessivo, o addirittura offensivo, accostare Marx, “Il Capitale” e l’Internazionale ai misogini più odiati del web. Tuttavia, se si considerano le idee dietro alla rabbia degli Incel, i punti di contatto con il socialismo appaiono evidenti.
La visione del mondo degli Incel, come quella dei socialisti, si basa sulla constatazione che, al mondo, non vi è una vera uguaglianza fra gli individui. Mentre i secondi però si focalizzano sull’aspetto economico (c’è chi è ricco e chi non lo è), i primi si concentrano sulle relazioni sociali e affettive (c’è chi ha successo con le donne e chi no).
Entrambi, quindi, concepiscono la società come il campo di battaglia di una lotta di classe fra una casta privilegiata (per i socialisti sono i capitalisti, per gli Incel sono i “Chad”, persone che hanno successo galante) ed un gruppo socialmente subordinato (i proletari nel primo caso, gli Incel stessi nel secondo).
In un’ottica marxista, gli Incel considerano le donne come semplici mezzi di (ri)produzione, di cui i Chad possiedono il monopolio. Per raggiungere una vera uguaglianza, questo monopolio dev’essere spezzato, con la coercizione se necessario.
Relativamente a questo punto, come già per i socialisti, è possibile distinguere due scuole di pensiero all’interno del mondo Incel, una di “destra” ed una di “sinistra”, entrambe unite dall’odio e dal disprezzo per l’Occidente moderno.
Secondo gli Incel di “destra”, le loro sofferenze sono dovute al declino morale dell’Occidente, che ha abbandonato l’ordine naturale e la famiglia tradizionale in favore della promiscuità (emancipazione femminile).
Essi quindi propongono, per risollevare le sorti della società, di adottare la soluzione già implementata con così tanto successo dai Talebani in Afghanistan. Considerando le 72 vergini che allietano il loro paradiso, le ragioni dietro alla simpatia di questi Incel per l’Islam radicale diventano assai più chiare.
Secondo gli Incel di “sinistra”, invece, quello ad una vita sessuale attiva è un diritto umano, esattamente come quello al lavoro o all’assistenza sanitaria. Di conseguenza lo Stato, che deve assicurare tutti questi diritti, deve fornire una “partner di cittadinanza” a tutti gli uomini che ne hanno bisogno.
Solo uno Stato freddo e senza cuore, ragionano, uno Stato asservito al mondo della finanza ed al neoliberismo potrebbe ignorare il diritto dei suoi cittadini ad un coito regolare.
Studiare il pensiero degli Incel è interessante in quanto esso presenta, esasperate ai limiti del ridicolo, le stesse fallacie logiche dell’ideologia socialista. Viene quindi da chiedersi: se il rigetto delle loro idee è così immediato per la stragrande maggioranza delle persone, perché lo stesso non vale per le idee socialiste?
Tutti, di sicuro, sono d’accordo che non ha senso odiare qualcuno solo perché nato con un viso attraente. Molti, invece, sono d’accordo che nascere nell’agiatezza sia un valido motivo di disprezzo.
Se quel qualcuno, grazie alla propria bellezza, riuscisse a conquistare una donna attraente, non dovrebbe essere poi costretto a condividere la propria partner con i meno fortunati, su questo non c’è dubbio. D’altro canto, molti sono convinti che le persone di successo debbano essere costrette a condividere i loro beni, con la violenza se necessario.
Tutti riconoscono che uno Stato che interviene nella vita sessuale dei suoi cittadini, anche se allo scopo di eliminare le disuguaglianze, sia una minaccia per la libertà. Eppure, molti vogliono uno Stato che segua i suoi cittadini dalla culla alla tomba, uno Stato che abbia il potere di soddisfare tutti i loro bisogni, ma anche di controllare le loro vite.
Quindi, seppur misogini e ben poco affabili, possiamo ringraziare gli Incel per questo: semplicemente esistendo, essi mostrano il vero volto del socialismo, spogliato di tutte le belle immagini (uguaglianza, solidarietà, progresso) con le quali generazioni di politicanti hanno cercato di renderlo più attraente per le masse.