NOTA: L’intervista non rappresenta in alcun modo il pensiero de L’Individualista Feroce, essendo -di fatto- un’intervista.
Alle 4 di pomeriggio stava uscendo da un ristorante di Livorno. Un pranzo a base di crudo di mare. È famosa, è nota, ha fatto parlar di sé in ogni modo possibile, sia per ciò che ha scritto e sia per ciò che ha fatto. Alessandra Cantini risponde al telefono ma mi dice che mi avrebbe richiamato venti minuti dopo. Passano dieci minuti e squilla il mio telefono. Eccola.
Ciao Alessandra, come va il raffreddore? Mi hai detto l’altro giorno che ti sta martoriando.
Ciao, va meglio. Ieri è stata la giornata peggiore, oggi sto piuttosto bene.
Mi verrebbe da dirti che il raffreddore viene a chi si scopre troppo. E ogni riferimento alla tua performance da Chiambretti è puramente casuale.
Sì, hai ragione, ma in realtà mi sono raffreddata giorni fa mentre mi recavo a un evento della Lega: sono caduta in una pozzanghera e mi sono bagnata. Ero a Firenze e c’erano 4 gradi. I numerosi che mi hanno soccorsa avevano previsto questo raffreddore.
È questo un periodo in cui passi diverso tempo scoperta. C’è chi spera allora che tu incontri sempre più pozzanghere sul tuo cammino. Ma come mai eri a un evento della Lega?
Adoro Salvini, adoro quel che sta facendo, adoro la sua coerenza. Sta facendo ciò che aveva promesso. Ha le palle.
In che senso ha le palle? In tutti e due i sensi?
Scommetto di sì. È un sacro maschio. Ha le palle quando lavora e si inimica senza pensarci i buonisti italiani e ha le palle come uomo, ne sono certa. Ha quell’atteggiamento duro e risoluto che solo un uomo con le palle può avere.
E la Luxuria, con cui ti sei scontrata a Chiambretti, cos’è?
Di certo non è una donna. Ha le palle anche lei ma solo in senso stretto. È assurdo che una persona non accetti il genere con cui è nata. E le palle in senso metaforico non ce le ha perché si schiera sempre dalla parte facile, quella comoda, quella politicamente corretta. A me sta sulle palle una come lei nonostante io non ne sia munita.
Vista la sua particolarità, c’è qualcosa che non le hai detto ma che avresti voluto dirle?
Avrei dovuto chiederle di alzarsi la gonna come ho poi fatto io, provando così la sua tanto sbandierata femminilità. Io, quando la Zanicchi mi ha sfidato, ho accettato la sfida senza pensarci un attimo e mi sono alzata la gonna. Ed ecco il mio adorabile culo in prima serata. Lei, se le avessi chiesto di far la stessa cosa, avrebbe piantato una grana delle sue accusandomi di chissà quale odio verso quelli come lei.
È una trans?
Non ne ho idea di cosa sia.
Nemmeno io, e chi cazzo se ne frega.
I froci, allo stesso modo, dovrebbero piantarla di rompere le palle con le loro rivendicazioni. Devono sapersi accettare ed evitare di trasformarsi. Noi etero mandiamo avanti il mondo procreando. Fossimo tutti froci, l’umanità avrebbe i giorni contati.
Tu vuoi proprio essere arsa viva in pubblica piazza, eh?
Farò la fine di Giovanna d’Arco, che me ne frega, ma almeno avrò vissuto dicendo ciò che penso in libertà. Io i froci li chiamo froci o al massimo ricchioni. Come fa Feltri, un altro sacro maschio senza peli sulla lingua e per questo condannato dal tribunale del bon ton politicamente corretto.
Dovresti creare un movimento ideologico in cui racchiudere le tue idee.
In favore degli eterosessuali. Alla fine noi rappresentiamo la stragrande maggioranza della popolazione, eppure sembriamo una esigua minoranza. È assurdo. Eppoi vorrei rispondere ai loro gay pride con un atto osceno in luogo pubblico. D’altronde loro fanno di tutto durante i loro eventi, ma io se mostro il culo in tivù vengo tacciata di puttanesimo. Sì, l’atto osceno in luogo pubblico s’ha da fare.
Io mi prenoto come partner o come accompagnatore o come aiutante. Insomma, una parte la voglio! Come si chiamerà il movimento?
Si chiamerà The Venusians, come il mio blog. Combatterà per la bellezza e per l’importanza di Venere da cui tutto discende.
Aggiudicato. Ma poi com’è andata la vicenda della gonna alzata?
La signora Zanicchi pensava di trovarsi difronte a una qualunque. Io sono di parola e quella sera ero da Chiambretti senza mutande.
Con un perizoma fine avresti potuto tenerle nascoste. Dai dimmi la verità.
La verità è quella che ti ho appena detto. Ero senza mutande come dovrebbero fare tutte le donne. Tanto non è antigienico e soprattutto non cela la parte vitale di ogni donna che ci contraddistingue dagli uomini.
Dopo la tua performance in quanti ti vengono dietro?
Non lo so perché non tengo il conto. Posso però dirti che il numero di followers su Instagram è aumentato sensibilmente. E dei moralisti, poi, non me ne frega niente. Persone buone solo a bacchettare gli altri quando non possono più dare il cattivo esempio, come diceva giustamente De André.
Ho anche scoperto che hai una vena da imprenditrice. Sei una mercatista: hai messo in vendita le tue mutande sul tuo blog. Ho anche visto che Cruciani ne apprezzava molto l’odore, l’altro giorno durante La Zanzara.
Sì, credo nel libero mercato perché si basa sulla libertà degli individui e sulle loro capacità. Le persone in un regime capitalistico danno il meglio di sé. Io sto dando il meglio di me ma molto deve ancora venire. Io ho creato un bisogno e ne sto ricavando un guadagno.
Quale sarebbe questo bisogno?
È il bisogno di avere a che fare con donne disinibite e disincantate. Oggigiorno gli uomini sono vessati dalle femministe talebane che da una parte fanno le libertine invocando diritti su diritti ma dall’altra denunciano vent’anni dopo una leccatina di figa. Ah, secondo me l’Argento gliel’ha data subito a Weinstein.
Soprattutto è arduo pensare a una violenza consistenza in un cunnilingus.
Ma certo. Sono tutte idiozie inventate e raccontate da donne morte di fama, e come al solito è un sacro maschio ad avergliela poi concessa. L’uomo, per sua natura, sparge il proprio seme. A me è capitato di trovarmi in situazioni non propriamente divertenti ma ho sempre accettato le conseguenze delle mie azioni. Beninteso: una violenza va denunciata e punita, ma se si entra in una camera da letto non ci si può meravigliare se si finisce scopate.
Tu che rapporto hai con le relazioni serie? Ho letto la tua idea di poligamia tacita dovuta alla necessità dell’essere umano di interagire con gli altri.
Sì. Io ero impegnata fino a poco tempo fa con un lord inglese. Vivevo in una gabbia dorata e la prigione era la sua gelosia. Ad un certo punto ho iniziato a nutrire fantasie non consone alla monogamia. Volevo spiccare il volo e fare ciò che desideravo. L’idea di poligamia tacita è nata in quel momento.
Perché il tuo libro si intitola Sacro maschio?
Perché l’uomo è sacro in un momento di gravi violenze nei suoi confronti. L’uomo è vessato, malinteso, accusato, considerato colpevole fino a prova contraria. Un macello.
E la donna?
La donna è il collo su cui si poggia la testa. Lei alla fine dirige perché ha un sacco di capacità che un uomo si sogna. Ma il suo ruolo rimane quello e non può pensare di oltrepassare i confini dei ruoli.
Quante mutande hai già venduto?
Boh, alcune, forse poche, forse tante. Ti consiglio di comprarne un paio. Non hanno un odore troppo forte perché sono completamente sana pur non indossandole, ma rendono comunque.
Ci penserò. E tu pensi mai a chi in questo momento probabilmente sta annusando un paio delle tue mutandine?
In effetti no, ma è un’idea carina questa. Alcuni uomini mi stanno annusando sebbene siano distanti da me. Il mio odore, come il mio verbo, conquisterà il mondo.
Che combini per Natale e per Capodanno?
Natale coi tuoi e Capodanno con chi vuoi.
Non era riferito alla Pasqua?
No, anche al Capodanno. Forse mi farò rapire o forse andrò a Monaco, un paradiso. Lì le donne non rompono i coglioni e si godono la vita accompagnandosi con signori facoltosi e magari vecchi. A dirlo oggi sembra un’eresia.
Già. Le ragazze che frequentavano Berlusconi vennero massacrate da quelli che si ergevano a protettori.
Sì, hai ragione, ma di Berlusconi non mi interessa più niente. È inconcepibile che un uomo così intelligente e potente si faccia sempre metter sotto dalle donne. Amiche, colleghe, compagna, moglie. Il sacro maschio è Salvini.
Per conquistarti cosa si deve fare?
Evitare assolutamente i fiori. Odio i fiori. Una volta un tizio mi regalò cento rose rosse. Finirono nel bidone poco dopo. Se vuoi spendere, regalami un braccialetto di Hermes o dei mocassini di Gucci. Dei cioccolatini o un peluche. Io non sono ipocrita. Sono per i regali seri e per la scopata libera.
Libertà, libertà! Al posto di onestà, onestà!
La libertà è per chi vuol lottare per sé stesso e per la propria felicità. L’onestà lasciamola agli ipocriti. Il fine giustifica i mezzi. Sempre.