Aronne Piperno, tu sei giudeo e i tuoi antenati hanno crocifisso Gesù Cristo

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Aronne Piperno: Ma c’è quarche cosa che nun va?
Marchese del Grillo: Ma tutto Aronne mio! Tanto comincia a di’ nell’armadio che tu hai costruito io c’ho sbattuto un ginocchio che me so’ fatto pure male!
Aronne Piperno: Ma io che c’entro?…
Marchese del Grillo: Nun è una buona ragione questa?
Amministratore: Sì, Eccellenza!
Marchese del Grillo: E in più… tu sei giudeo e i tuoi antenati falegnami hanno fabbricato la croce dove hanno inchiodato nostro signore Gesù Cristo… posso essere ancora un po’ incazzato pe’ sto fatto?

Ecco una parte del dialogo fra l’ebanista ebreo Aronne Piperno e il Marchese del Grillo, protagonista dell’omonimo film, che ho avuto il piacere di vedere nonostante sia stato girato 15 anni prima della mia nascita.

Mi ha fortemente colpito questa scena, perché il Marchese tira fuori la storia che gli ebrei abbiano compiuto l’orrendo atto di aver crocifisso Gesù Cristo e che ne portino la colpa pur dopo molti secoli, tramandandosela di padre in figlio.

Questa assurda logica venne usata per opprimere gli ebrei, per renderli sempre colpevoli di qualcosa, un semplice pretesto per creare un capro espiatorio. Oggi diremmo che è assurdo, vero?

E invece c’è qualcun altro che lo fa, in un altro modo, ancora oggi.

Ad esempio, quante volte abbiamo sentito dire che è colpa nostra la tratta dei negrieri dall’Africa, lo sfruttamento dei beni naturali nell’oggi terzo mondo, il massacro degli Incas effettuato da Pizarro, lo sterminio dei pellerossa?

Dicono che siamo stati noi “Occidentali”. Che è una nostra colpa, che dobbiamo assumerci questa responsabilità. Quasi mi sorprende non ci abbiano accusato delle Guerre Puniche e chiesto un risarcimento per la ricostruzione di Cartagine.

Io, come tutti voi molto probabilmente, non ho mai fatto né voluto niente di cui sopra. Non ho causato quei problemi e non sarò io a pagarne il conto, ma se qualcuno è tanto solidale può dimostrarlo facendo uso del suo tempo, dei suoi soldi, della sua volontà senza imporre la sua idea sugli altri, completamente innocenti.

Chi pone questi ragionamenti accusatori? Chiaramente, i collettivisti, taluni che credono esista uno spirito rappresentante il popolo che lo guida in ogni sua azione, mentre le persone sono semplici porzioni di questo enorme spirito che agisce per tutti.

Sono sempre quelle le persone che fanno un mea culpa collettivo e decidono che gli altri debbano pagare quel che loro vogliono e sottostare ai dettami che loro ritengono giusti; questi collettivisti posseggono la verità assoluta in tasca, sanno cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma soprattutto sanno quali responsabilità dobbiamo assumerci tutti noi.

Chiariamoci, persone incapaci di assumersi le proprie responsabilità -tanto da voler distribuire il rischio di fallimento delle proprie iniziative agli altri, obbligandoli ad accettare con la forza- decidono che siamo noi i responsabili di qualcosa che non abbiamo fatto. In pratica, siamo tutti quanti degli Aronne Piperno, presi in giro dal Marchese del Grillo.

Fortunatamente per l’ebanista, il Marchese scherzava e voleva dimostrare come la giustizia fosse corrotta, sfortunatamente per noi i collettivisti sono molto seri e non ci sarà nessuno a testimoniare in nostro favore.

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