L'ipocrisia dell'Europa verso il Sahara Occidentale - Istituto Liberale Italiano Skip to content

L’ipocrisia dell’Europa verso il Sahara Occidentale

Con la risoluzione dell’ONU n.1542 del 1960 il Sahara Occidentale fu inserito nella lista dei territori “non autonomi” dall’assemblea generale. Il territorio era posto sotto il controllo del comitato di decolonizzazione delle Nazioni Unite, dopo che dal 1885 fu colonia del regno di Spagna.

14 anni dopo, nel 1974 con la risoluzione n. 3292 l’Assemblea Generale, in risposta alle rivalse del Marocco e della Mauritania, pose il quesito se il Sahara Occidentale potesse considerarsi “terra nullius” o da annettere al Marocco oppure alla Mauritania. La Corte, effettuate le dovute verifiche, stabilì che avrebbe dovuto proseguire il processo di decolonizzazione e che questo sarebbe dovuto sfociare nel compimento del diritto di autodeterminazione del popolo Sahrawi.

Nel 1975, in seguito alla “marcia verde” condotta da cittadini marocchini (qualche migliaio) che fu di fatto un’invasione, seppur pacifica, gli spagnoli abbandonarono definitivamente il territorio che venne spartito con gli accordi di Madrid, tra Marocco e Mauritania.
In seguito, in ottemperanza al diritto internazionale, i mauritani nel 1979 lasciarono i territori occupati mentre i marocchini non solo continuarono l’occupazione, ma condussero forti attacchi contro il fronte polisario (popolo saharawi) con l’uso, tra le altre, di armi al fosforo.

Dal 1991 l’ONU istituì la missione MINURSO, tutt’ora in corso, il cui end state sarebbe dovuto essere il referendum per l’autodeterminazione del popolo sahrawi. Nello stesso anno il Marocco, costruì un muro di 2000 km, che tutt’ora divide longitudinalmente il sahara occidentale, mantenendo l’occupazione della parte est.

Al momento 82 stati riconosco quella marocchina come occupazione (tutti gli stati africani, l’America latina e in Europa la sola Albania). L’Unione Europea e l’ONU non riconoscono la Repubblica Saharawi ma riconoscono  che la sovranità del Marocco sia indebita. A queste si aggiungono la lega araba e la maggior parte della comunità internazionale, ma solo gli stati che riconoscono il fronte polisario come unico rappresentante legittimo del Sahara Occidentale gli riconoscono lo status di governo in esilio.

 L’autodeterminazione del sahara occidentale è quindi, in base al diritto internazionale, espressamente riconosciuta. L’ultima battaglia, a favore del popolo sahrawi, è stata il 10 dicembre 2015, giorno in cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, ha annullato l’accordo commerciale di libero scambio tra Marocco e UE, in quanto lo stato nordafricano, scambiava merci frutto del territorio occupato, che di fatto non può essere riconosciuto come Marocco e violava quindi i diritti del popolo autoctono. La Corte ha quindi riconosciuto totale illegittimità alla sovranità marocchina in quelle terre, considerando illegale l’occupazione e lo sfruttamento del territorio.

Come mai in tutto questo tempo nessuno ha imposto realmente al Marocco di abbandonare i territori? Come mai l’UE da una parte riconosce l’occupazione e dall’altra il suo parlamento vota per accordi commerciali con il Marocco in cui non è specificato che le merci non devono provenire dal sahara occidentale? Perché se ci sono dal 1991 forze ONU sul terreno con lo scopo di giungere al referendum per l’autodeterminazione, questo ancora non si è tenuto?

Non entro nei dettagli ma è solo ed esclusivamente una questione economica. Ricordiamo che la Francia è membro permanente del consiglio di sicurezza e ha diritto di veto su tutti i provvedimenti proposti. Quest’ultimo è il problema più grande. La Francia, comunque, non è la sola ad avere interessi economici in quei territori, ne hanno di importanti anche Spagna e Germania. E l’Italia? Beh l’Italia come spesso accade non si schiera, si conforma al resto dell’Unione (a trazione guarda caso franco-tedesca).

Vien amaramente da sorridere, a pensare che non ci si soffermi molto a prendere in mano situazioni molto meno gravi e invece una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani che si perverta da decenni come la questione del western sahara, venga lasciata nella totale noncuranza, o meglio, vi si pone un finto interesse ipocrita.

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