Milton Friedman sul socialismo - Istituto Liberale Italiano Skip to content

Milton Friedman sul socialismo

Traduzione e riadattamento dell’estratto di una conferenza

Il socialismo ha fallito perché la sua bontà è stata corrotta da uomini malvagi saliti al potere? È stato perché Stalin ha preso il posto di Lenin? Il capitalismo ha avuto successo nonostante i valori immorali che esso offre? Credo che la risposta a entrambe le domande sia negativa. I risultati sono sorti perché ogni sistema si è affidato ai valori che incoraggia, supporta e sviluppa nelle persone che vivono in quel sistema.

Ciò che ci interessa discutere dei valori morali qui, sono quelli che hanno a che fare con le relazioni tra persone. È importante distinguere due tipi di considerazioni morali: la moralità di ognuno di noi che interessa la nostra vita privata, come conduciamo noi stessi, come ci comportiamo, e ciò che è importante per i sistemi di governo, ovvero le relazioni tra le persone, e nel giudicare le relazioni tra persone non ritengo che il valore fondamentale sia fare del bene agli altri.

Il valore fondamentale non è fare del bene agli altri come tu vedi il loro bene. Non è obbligarli a fare del bene. Per come la vedo io, il valore fondamentale nelle relazioni tra persone è rispettare la dignità e l’individualità dei propri simili.

Trattare i propri simili non come un oggetto da manipolare per i propri scopi, ma come una persona che ha i propri valori e diritti, non da obbligare, non a cui fare il lavaggio del cervello. Questo mi pare essere un valore fondamentale nelle relazioni sociali.

Ogni volta che ci allontaniamo dalla cooperazione volontaria e proviamo a fare del bene usando la forza, i cattivi valori morali della forza trionfano sulle buone intenzioni. E capite bene l’importanza di ciò che sto dicendo perché la nozione fondamentale di una società capitalista è la cooperazione volontaria. La nozione fondamentale di una società socialista è, fondamentalmente, la forza.

Se il governo è il capo, se la società deve essere comandata dal centro, cosa produci? Alla fine dovrai ordinare alle persone cosa devono fare, fino a dove puoi spingerti? Torna indietro, portati ad un livello più mite.
Ogni volta che provate a fare del bene con i soldi degli altri dovete usare la forza. Come potete fare del bene con i soldi di qualcun altro se prima non glieli avete portati via? L’unico modo che avrete per prenderglieli è minacciare l’uso della forza: con un poliziotto o un esattore delle tasse che arriva e se li prende.

Tutto ciò spingerebbe ancora più avanti se davvero si vivesse in una società socialista, se non vi fosse un governo centralizzato, se ci fossero burocrati del governo a comandare cose che possono fondarsi in ultima istanza solo sulla forza, ma ogni volta che ricorrete all’uso della forza, anche per fare del bene, non dovete mettere in discussione i motivi delle persone, qualche volta possono essere dei malvagi, ma guardate i risultati che producono. Dategli il beneficio del dubbio, assumete che le loro intenzioni sia buone.

Sapete, c’è un articolo un antico detto a proposito della strada per l’inferno lastricata di buone intenzioni, dovete guardare al risultato: ogni volta che usate la forza, i cattivi valori morali di essa trionfano sulle buone intenzioni.
Il motivo non sta solo nel celebre aforisma di Lord Acton, lo avrete sentito tutti: “il potere corrompe, il potere assoluto corrompe assolutamente“. Questa è una ragione per cui cercare di fare del bene con metodi che includono la forza porta a cattivi risultati.

Le persone che sembrano avere buone intenzioni sono esse stesse corrotte, e potrei aggiungere, se non sono corrotte, vengono rimpiazzate da persone con cattive intenzioni che sono più efficienti ad ottenere il controllo sull’uso della forza.

Tuttavia, la ragione fondamentale è più profonda, il danno più grande è fatto quando il potere è nelle mani delle persone che sono convinte della purezza dei loro istinti e della purezza delle loro intenzioni.
Thoreau ha detto che la filantropia è una virtù sopravvalutata, la sincerità è anche una virtù molto sopravvalutata. Non ci hanno salvato dal riformatore sincero che sa cosa è bene per te ed intanto, te lo farà fare che ti piaccia o meno. E questo quando va per il meglio.

Non ho motivi di dubitare che Lenin fosse un uomo le cui intenzioni fossero sincere, forse non lo erano, ma lui si è completamente persuaso di avere ragione, ed era disposto ad utilizzare qualsiasi mezzo per il bene finale.
Ancora, è interessante comparare l’esperienza di Hitler e Mussolini, Mussolini è stato di gran lunga una minaccia inferiore per i diritti umani perché era un ipocrita.

Perché egli non credeva davvero in ciò che diceva, stava al gioco. Ha iniziato da socialista, è diventato fascista, era disposta a vendersi a chiunque avrebbe brillato di più. Come conseguenza vi furono almeno un po’ di protezioni dal suo governo autoritario. Ma Hitler era davvero un fanatico, egli credeva in ciò che faceva, e fece decisamente più male.

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