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Recensione del libro “Le tasse invisibili” di Nicola Porro

“Le tasse invisibili” è il nuovo libro di Nicola Porro, uscito nelle librerie e su Amazon il 24 Ottobre 2019 edito da “La nave di Teseo”.

Dopo il successo della sua prima fatica ” La disuguaglianza fa bene”, il giornalista di origine pugliese si concentra su un tema più specifico ma di vitale importanza per un liberale, ovvero quello delle tasse e in particolare delle tasse nascoste.

Il ragionamento di Porro parte dalla constatazione che le tasse si siano trasformate nel tempo, o meglio che siano state camuffate o decorate dai politici italiani per renderle più accettabili, tanto da essere ormai ritenute in molti casi delle procedure indiscutibili.

Per Porro abbiamo imboccato un crinale che lentamente ma inesorabilmente ci porta alla tirannia organizzata tramite la leva fiscale, in cui l’individuo è al servizio dello Stato e non viceversa.

Fortissima è anche la denuncia verso i vari balzelli più o meno nascosti che colpiscono i nostri beni e le nostre attività, in un incontrollabile proliferare di imposizioni fiscali che hanno dato vita a un vero e proprio Far West della tassazione.

Imperdibile tutta la parte dedicata all’ipocrisia delle tasse per l’ambiente, le cosiddette tasse “green”: puro ossigeno liberale, fuori dal coro e di stringente attualità ( vedasi “plastic tax”, etc.).

Tutta l’opera è puntellata da interessantissime citazioni tra le quali spiccano quelle del grande liberale A. De Tocqueville e dei principali esponenti della scuola italiana di finanza di inizio Novecento.

Ciò che è maggiormente apprezzabile della scrittura di Porro, oltre al linguaggio semplice , comprensibile e diretto, è la costante attenzione ai motivi etici, oltre che economici, del pensiero liberale.

Ci opponiamo a queste nuove e insopportabili tasse poiché sono inefficienti ed ingiuste dal punto di vista economico, certo , ma prima di tutto perché esse costituiscono una limitazione alla nostra libertà individuale e perché consentono la proliferazione di quel flagello che è la tirannia burocratica.

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