Come sostituire destra e sinistra? - Istituto Liberale Italiano Skip to content
[mk_ornamental_title tag_name=”h1″ font_family=”none” font_size=”44″ font_weight=”600″ txt_transform=”uppercase” ornament_style=”norman-short-single” nss_align=”center” ornament_color=”#ff710f” ornament_thickness=”2″ margin_top=”50″ margin_bottom=”80″]Come sostituire destra e sinistra?[/mk_ornamental_title][mk_fancy_title tag_name=”span” margin_bottom=”0″ font_family=”none”]

Quasi tutti siamo d’accordo nel dire che destra e sinistra siano termini un po’ confusi, imprecisi.

In generale, a sinistra ci sono i progressisti e i socialdemocratici, mentre a destra ci sono i conservatori e i nazionalisti. Se questo è il quadro, dove sono situati i liberali? In mezzo?

Probabilmente no, perché i liberali non hanno da spartire nulla né con i progressisti e i socialdemocratici né con i conservatori e i nazionalisti.

Qui bisogna aprire una doverosa parentesi: i conservatori italiani non sono come quelli americani o inglesi, che sono molto vicini ai liberali, i conservatori italiani molto spesso sono derivati del fascismo, conservatori sociali.

Inoltre, destra e sinistra viste così hanno molto in comune, ad esempio la forte presenza statale in tutti i campi della vita. Non c’è bisogno di far riferimento alla teoria del ferro di cavallo (secondo cui gli estremi si avvicinano), l’asserzione è che sotto varie prospettive i socialisti d’ogni tipo, di destra e di sinistra, siano tutti dal medesimo lato.

E, bene, se da un lato ci sono fascisti e comunisti, dall’altro cosa c’è? E perché è così? Su che asse effettuiamo la misura?

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[mk_ornamental_title font_family=”none” font_size=”33″ font_weight=”600″ txt_transform=”uppercase” ornament_style=”norman-short-single” nss_align=”center” ornament_color=”#ff710f” ornament_thickness=”2″ margin_top=”50″ margin_bottom=”50″]Società aperta contro società chiusa[/mk_ornamental_title][mk_fancy_title tag_name=”span” margin_bottom=”0″ font_family=”none”]

Karl Popper, famoso filosofo viennese, parlava di società aperta contro società chiusa.

Secondo Popper, la società aperta è quella fondata su un uso critico della ragione e sullo studio della realtà tramite il metodo scientifico. In questa società si ammette che nessuno è in grado di prevedere il futuro, tanto meno di “costruirlo” tramite le istituzioni e lo Stato.

È, alla fine dei conti, una società che mette la legge sopra agli uomini (rule of law) e che consente il libero mercato, la libera iniziativa privata, la tolleranza e la pace.  In una società del genere non è importante da dove vieni o quanto sei ricco, ma in che modo puoi contribuire al benessere di tutti.

La società chiusa è quella in cui i governi disegnano la società, decidono tutte le regole, decidono come si deve svolgere il commercio, pongono dazi, discriminano in base all’etnia o in base alla ricchezza. È una società in cui gli uomini sono sopra alla legge (rule of men). È facile intuire perché questa società cada facilmente in dittature, demagogie e populismi. Ed è piuttosto facile inquadrare sia il fascismo sia il comunismo in questa società.

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[mk_ornamental_title font_family=”none” font_size=”33″ font_weight=”600″ txt_transform=”uppercase” ornament_style=”norman-short-single” nss_align=”center” ornament_color=”#ff710f” ornament_thickness=”2″ margin_top=”50″ margin_bottom=”50″]Evoluzionismo contro costruttivismo[/mk_ornamental_title][mk_fancy_title tag_name=”span” margin_bottom=”0″ font_family=”none”]

Si aggiunge il punto di vista di un altro grande pensatore, Friedrich von Hayek, il quale contrapponeva la società libera a quella totalitaria in un modo simile a quello di Popper. Hayek aggiunge che la società chiusa è “costruttivista”, ossia è una società in cui il governo pianifica molti aspetti della vita.

Li pianifica perché si pensa che tutto possa essere sotto il controllo degli uomini e del governo e che basti ridisegnare i compiti delle istituzioni verso un determinato fine per far andare tutto secondo i piani prestabiliti.

Tanto per fare un esempio: credere che lo Stato possa pianificare l’economia rientra in questa visione, perché si pensa che basti desiderarlo per poterlo fare.  In genere, i costruttivisti dicono: “è andata male perché non c’era la persona giusta a capo di tutto”. Loro vogliono che la società abbia una direzione ben precisa.

Qui c’è l’errore, sottolinea Hayek: non è possibile raccogliere tutte le conoscenze necessarie per pianificare l’economia e anche se lo fosse non si terrebbe in conto che tutto evolve di continuo, quindi i dati cambiano di continuo. Ad esempio, i desideri delle persone possono cambiare da un giorno all’altro.

Ecco che alla società “costruttivista” si oppone la società “evoluzionista”, in cui si lascia all’iniziativa individuale il compito di coordinare la società. Difatti, non c’è alcun bisogno di pianificare l’economia, o l’etica, o il modo di vivere delle persone, perché tutto avviene spontaneamente. Questa situazione viene definita “ordine spontaneo”.

Se Giacomo Buonuomo desidera una delle penne artigianali di Aristus, i nostri due attori non hanno bisogno di un pianificatore che decida il prezzo: si possono accordare da soli.

Il linguaggio non è stato pensato a tavolino, è sorto spontaneamente dall’interazione fra individui e fra popoli. Non per nulla, l’Italiano è una lingua che si è evoluta a partire dal latino e ha subito tantissime altre influenze.

E così, nello stesso modo, miliardi di azioni di tutti gli individui nel mondo costituiscono un ordine senza un piano delineato.

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Si può aggiungere ancora una visione, complementare a quella di Popper e Hayek: la visione di Ayn Rand.

Secondo Ayn Rand, dobbiamo parlare di individualismo contro collettivismo e tribalismo.

Noi, in quanto individui, possiamo vivere bene e servire la società solamente se pensiamo come unità autonome e non come mere parti di un gigantesco ingranaggio.

Le classi, le etnie, le religioni, le categorie sessuali e quant’altro sono divisioni fittizie. Ciò che conta è quello che vogliamo fare e quello che possiamo fare, il nostro valore dipende da quello che creiamo a non da dove veniamo o da quali siano le nostre categorie di appartenenza.

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In questo articolo sono riportati ben tre modi diversi per vedere la società, tutti e tre molto simili e intersecabili.

Questi modi potranno aiutare il lettore a capire chi è dalla parte della libertà senza parlare di destra e sinistra.

Si può valutare, ora, chi si trova dalla parte dell’individualismo, della società aperta e dell’evoluzionismo e chi si trova dalla parte del collettivismo, della società chiusa e del costruttivismo.

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